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Combattimenti in Helmand, 30.000 persone in fuga dai villaggi

L’Helmand, la provincia più vasta dell’Afghanistan, è da decenni una delle aree più martoriate dai combattimenti. Nonostante i conflitti continui la popolazione ha sempre vissuto, spesso sopravvissuto, nella propria terra. Tanti hanno sopportato fino all’estremo, ma quando un loro caro è stato colpito o loro stessi sono stati vicini a esserlo, hanno capito che era il segnale che non avrebbero mai voluto dover interpretare. Era tempo di abbandonare casa.

Solo nella seconda metà di luglio, circa 30.000 abitanti dei distretti circostanti si sono riversati nella capitale Lashkar-gah in cerca di un rifugio sicuro.
Il viaggio per arrivare non è stato semplice: hanno dovuto seguire strade alternative, attraversare checkpoint, passare tra i due fronti, sempre rischiando di calpestare una delle centinaia di mine di cui le strade sono disseminate. Pochi chilometri che durano ore, quando va bene. A volte anche giorni.

I più fortunati sono riusciti a trovare un posto dove alloggiare: casa di parenti, di amici, di conoscenti, “per qualche giorno”. Tanti altri no, ora vivono in strada. “Qualche giorno” diventa una settimana, poi due e poi non si sa fino a quando perché la situazione, anziché migliorare, peggiora.

Intanto, i combattimenti nei distretti proseguono. Nei primi 12 giorni di agosto il nostro ospedale di Lashkar-gah ha ammesso 180 pazienti. La sua capacità è di 100 posti letto: il turnover per far spazio ai nuovi feriti è altissimo e tutto lo staff lavora giorno e notte, senza mai prendere fiato.