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Conflitto israelo-palestinese: EMERGENCY si unisce agli appelli internazionali per il cessate il fuoco e l’avvio di un processo di pace per il rispetto dei diritti umani e della vita dei civili.

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Il conflitto israelo-palestinese si è riacceso ancora una volta.
In pochi giorni, sono almeno 210 i morti, migliaia i feriti, quasi tutti nella Striscia di Gaza. Cambiano i pretesti della guerra, ma non cambia mai la sostanza: i bombardamenti aerei sulla Striscia di Gaza, i razzi sparati su Israele si traducono in paura, vite perse, persone ferite.
Il conflitto israelo-palestinese è ormai la storia angosciante di un circolo vizioso di violenza e negazione di diritti: l’embargo e la segregazione in cui vivono da anni i palestinesi e la militarizzazione estrema di Israele si autoalimentano a vicenda senza fine. È un circolo che produce morti, sfollati, feriti, persone che non vedono futuro fuori dalla violenza. La popolazione civile è sempre la prima vittima: inerme, inascoltata, impotente, a volte strumentalizzata.
Vediamo accadere lo stesso in altre parti del mondo: neanche questa crisi sanitaria mondiale è riuscita a fermare la violenza delle armi e invertire la rotta.
EMERGENCY si unisce agli appelli internazionali per il cessate il fuoco e l’avvio di un processo di pace per il rispetto dei diritti umani e della vita dei civili.