Uganda: il Centro di chirurgia pediatrica di Entebbe

Una struttura di eccellenza

Aperto ad aprile 2021, il Centro di chirurgia pediatrica a Entebbe, in Uganda, offre cure gratuite di eccellenza in chirurgia pediatrica. L’obiettivo dell’ospedale è quello di diventare un punto di riferimento non solo per i pazienti ugandesi, ma per i bambini con necessità chirurgiche provenienti da tutta l’Africa.

Il Centro di Entebbe è la seconda struttura dell’ANME (African Network of Medical Excellence), la “Rete sanitaria d’eccellenza in Africa” creata nel 2009 per sviluppare sistemi sanitari di eccellenza e gratuiti in Africa.

Il progetto è stato sviluppato da Renzo Piano e dal suo Studio RPBW pro bono, Studio TAMassociati e dalla Building Division di EMERGENCY. La progettazione strutturale è stata realizzata da Milan Ingegneria, la progettazione impiantistica di Prisma Engineering e il progetto paesaggistico dello studio Franco e Simona Giorgetta – Architetti paesaggisti.
Progettazione Ospedale EntebbeLa sfida è stata quella di unire chirurgia e architettura d’eccellenza, due discipline all’apparenza molto lontane tra loro: il risultato di questa unione viene chiamato «healing architecture», architettura che guarisce.

Il concetto di “architettura che guarisce” è molto semplice: la bellezza non è soltanto un fattore estetico, ma è parte della cura, è in grado di impattare sia sull’aspetto fisico che su quello psicologico dei pazienti, aiutando il compito della medicina.

La cosa che più mi colpì quel giorno fu una frase di Gino: «Voglio un ospedale scandalosamente bello». Quelle due parole accostate erano un programma perfetto, e una promessa: vi portiamo il meglio delle nostre competenze, con le strutture, le tecnologie, le risorse che sono necessarie. Come dice Gino, condividere i migliori risultati che abbiamo raggiunto è nostro dovere. Che si tratti di medicina, di chirurgia o di architettura. E c’era anche quell’aggettivo, bello, portatore di un’idea precisa di bellezza che condivido completamente. Come talvolta accade, abbiamo scoperto di dire la stessa cosa, usando linguaggi diversi.

Renzo Piano

La sostenibilità

Uno degli aspetti fondamentali e più complessi del lavoro sul campo a Entebbe è stato coniugare i due presupposti iniziali del progetto, l’eccellenza e la bellezza, con un terzo valore, quello che avrebbe reso possibili e duraturi i primi due: la sostenibilità.

Il Centro di chirurgia pediatrica è un grande esperimento di economia circolare, un edificio nel quale i muri sono fatti con la terra del cantiere, coperto da migliaia di pannelli fotovoltaici, che contribuiscono al suo fabbisogno energetico.

Ma non è solo una questione di pareti di terra ed energia solare: ogni risorsa, dall’acqua al raffreddamento, è stata calibrata, valutata e gestita con la consapevolezza che questo ospedale è stato costruito per l’Uganda e che un giorno sarà consegnato definitivamente alle autorità locali. É stato progettato pensando alla gestione, risparmiando energia e risorse ovunque fosse possibile, senza intaccare il livello di eccellenza richiesto per la struttura.

Cantiere Uganda

I muri portanti dell’ospedale sono stati realizzati in terra cruda con l’antica tecnica del pisé, una tecnica costruttiva semplice e molto economica. L’idea è stata quella di utilizzare gli stessi principi costruttivi delle case tradizionali ma in modo innovativo.

L’antico pisé è stato trasformato in una tecnica all’avanguardia, grazie a un articolato lavoro di sperimentazione di tutti i soggetti coinvolti, architetti e aziende partner.

Cantiere Uganda

Ringraziamenti

Un grazie speciale alle aziende che hanno sostenuto e accompagnato la costruzione del nuovo Centro di chirurgia pediatrica di EMERGENCY in Uganda.

È stato un viaggio iniziato con il primo incontro di presentazione del progetto da parte di Gino Strada e di Renzo Piano durante il quale sono stati illustrati tutti i principi e i valori che sottendevano al progetto: i diritti degli individui, l’eccellenza, l’uguaglianza, la bellezza come elemento essenziale del percorso di cura.

A questo incontro erano presenti già alcune delle aziende che hanno poi aderito al progetto, mettendo a disposizione di EMERGENCY non solo i materiali necessari alla costruzione, ma anche competenza, passione e consapevolezza di prendere parte a qualcosa di importante e pieno di significato.

Ognuno ha dato il suo contributo e nel corso di questi anni abbiamo imparato a conoscerci e a lavorare tutti insieme per dare concretezza ai principi che guidano l’attività di EMERGENCY da sempre: il diritto universale alla cura, l’eccellenza delle cure mediche e, di conseguenza, il riconoscimento dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani.

Grazie a tutti coloro che hanno creduto sin dall’inizio a questo viaggio e a chi si è unito successivamente.

Perché partecipare al progetto

Sostenendo il nuovo Centro chirurgico pediatrico in Uganda, le aziende hanno la possibilità di partecipare non solo a un’impresa fondamentale dal punto di vista umanitario, ma anche a una sfida unica dal punto di vista culturale e di approccio sostenibile alla sanità.

Tre sono infatti le caratteristiche fondamentali del progetto:

  • l’eccellenza dell’approccio medico sanitario e strutturale,
  • la cultura di pace, come pratica concreta di riconoscimento dei diritti umani,
  • la selezione di aziende altamente qualificate, come espressione delle migliori eccellenze italiane.

Come la tua azienda può contribuire

Le aziende che vogliono sostenere il nuovo ospedale possono farlo sia con donazioni in beni e servizi, sia con donazioni in denaro.

Se la tua azienda è interessata a partecipare al progetto, sostenendo il nuovo Centro chirurgico pediatrico di EMERGENCY in Uganda, contattaci via email a aziende@emergency.it.

Ti ricordiamo che le donazioni a favore di EMERGENCY sono fiscalmente deducibili o detraibili.

Un progetto di:

EMERGENCY BUILDING

STUDIO RPBW

TAMASSOCIATI

Hanno contribuito alla progettazione:

MILAN INGEGNERIA
PRISMA ENGINEERING
STUDIO FRANCO E SIMONA GIORGETTA

GAE ENGINEERING
J&A CONSULTANTS
STUDIO FH – KAMPALA

 

Cool Head Europe